martedì 10 aprile 2012

Calo per la Sony, costretta a licenziare 10.000 lavoratori


Il colosso giapponese Sony, dopo aver cambiato presidente, ha avuto un drastico calo e conseguentemente è costretto a licenziare ben 10.000 lavoratori. È quanto annuncerà il neo promosso amministratore delegato Kazuo Hirai giovedì prossimo. Questa cifra si traduce nel 6% dell'attuale forza lavoro impiegata dall'azienda nel mercato di tutto il mondo. I problemi dell’azienda Sony non sono poi tanto nuovi e sconosciuti: infatti i conti della società sono in rosso da diversi anni; l’ultimo anno finanziario appena conclusosi in Giappone ha registrato una perdita di ben 2,7 miliardi di dollari. Ciò vuol dire che il titolo sulla piazza di New York è sceso ai valori di diciannove anni fa. I tagli riguardano le attività chimiche e il settore dei pannelli a cristalli liquidi di medie e piccole dimensioni. Questa grande ondata di licenziamenti verrà in parte assorbita dal passaggio del ramo chimico dell’azienda nelle mani della Development Bank of Japan.
I motivi del calo sono chiari, basti informarsi di come la Sony di recente è rimasta fuori del settore rinnovamento dei prodotti portatili, infatti è risultata incapace anche di competere e confrontarsi con il convoglio Apple, quest’ultima arrivata prima nel settore degli schermi televisivi di prossima generazione.
È così che la Sony perde il grande prestigio che ha acquisito in passato, soprattutto negli anni ’80, quando i suoi Walk-man portatili erano l’oggetto di mercato più desiderato dai giovani di tutto il mondo, grazie al quale si poteva portare la musica preferita per le strade, sui mezzi pubblici, ecc.

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